Ripristino liquidità aziendale – azienda in crisi di liquidità

Sappiamo bene che i fallimenti si fanno per cassa e non per competenza, il rischio di liquidità è spesso sottovalutato dalle aziende e se non si trova un modo per arginare queste necessità, si può arrivare lentamente a una chiusura aziendale, ecco che è necessario il ripristino liquidità aziendale il prima possibile, non appena si verificano i primi segnali di sofferenza.

Ci sono strumenti che permettono di capire la situazione di equilibrio aziendale: economica, patrimoniale, finanziaria.

Il decreto crisi impresa e d’insolvenza considera ampiamente la situazione di liquidità dell’azienda e della sua capacità di fare fronte agli impegni nel tempo, le aziende infatti devono dotarsi assetti organizzativi adeguati alla dimensione, per monitorare e segnalare eventuali situazioni di allerta.

Un’azienda in crisi di liquidità è un’azienda che soffre e corre dei rischi di default (rischio misurabile da alcuni indicatori di analisi) spesso un’azienda che fallisce presenta dei segnali di allerta già qualche anno prima, nulla accade dall’oggi al domani, in una situazione di normalità.

Crisi di liquidità significato

Crisi di liquidità è quindi sinonimo di crisi di moneta ovvero circolante, riserve di cassa, riserve bancarie, mezzi finanziari a disposizione dell’azienda nella gestione aziendale.

Non è detto che la crisi di liquidità sia sempre dovuta a una mancanza di fatturato, a volte è creata anche da situazioni miste e da situazioni di mala gestione nell’area contabile, finanziaria, organizzativo-operativa o da scelte strategiche non ben ponderate rispetto alla propria capacità e struttura.

Gli anni pandemici hanno messo a dura prova le aziende che hanno dovuto sostenere costi, oneri, debiti non avendo entrate, in parte hanno utilizzato il proprio tesoretto risparmiato nel tempo specialmente in piccoli imprenditori.

Non è sempre possibile incassare subito, lo sanno bene certe imprese che hanno commesse di lavoro che durano mesi e si trovano riscuotere i propri crediti a lungo termine vincolati spesso da burocrazia, cavilli rispetto ai pagamenti dei fornitori che pretendono pagamenti a breve termine.

Molte di queste aziende sono cessate nel corso degli anni perché non hanno saputo gestire il proprio cash flow nella maniera corretta e ricorrere ai mezzi giusti per pianificare al meglio la propria gestione.

Questo si accentua nei periodi di crisi in cui manca anche il fatturato, la fonte principale di approvvigionamento.

Indice di default rischio d’impresa

Ci sono indici che determinano il rischio d’impresa sulla base di altri rapporti di bilancio che misurano l’equilibrio finanziario, la capacità di autofinanziamento, la redditività aziendale, la solvibilità e l’utilizzo del capitale, a volte si utilizzano dei sistemi di calcolo anche personalizzati per integrare certi indicatori noti come Z-score di Altman.

Ci sono aziende che integrando il Z-score con altri indici, per ridurre ulteriormente al minimo la possibilità di rischio aziendale si tratta di rilevare dai numeri di Bilancio quante più informazioni utili possibili per evitare la crisi d’impresa e d’insolvenza.

L’unico modo per prevenire i problemi è considerare al meglio certi indicatori utili che ne calcolino il rischio nella maniera più precisa, segnalando il minimo accenno di sofferenza, ecco che è possibile intervenire con una certa velocità.

Il compito del consulente è quello di saper individuare il problema il prima possibile, trovare soluzioni per intervenire e proporre delle azioni concrete che possono ridurre i rischi e risolvere i problemi per quanto possibile.

Le capacità delle persone possono fare la differenza nel salvataggio di un’azienda.

Se l’azienda è un’azienda preparata, che fa controllo, pianificazione e stesura di budget previsionali precisi allora saprà come intervenire al meglio.

Una cosa importante da dire è che le aziende più liquide, hanno più possibilità di essere finanziate, mentre quelle che hanno problemi e gestiscono senza controllo interno, si mettono nei problemi da sole e difficilmente poi ricevono aiuti da terzi.

Ah le banche! Sono le prime a escludere un cliente impreparato che arriva a chiedere soldi, quando non li ha.

Le banche danno soldi a chi sa dare garanzie e certezze per ripagare il proprio debito; quindi finanziano le aziende che hanno dei progetti concreti a medio / lungo termine.

Le banche non fanno beneficenza e richiedono sempre più preparazione e cultura aziendale.

La banca è un’azienda come tante altre, fa i propri interessi.

Ripristino liquidità aziendale

Veniamo al nocciolo della questione, per il ripristino liquidità aziendale è necessario intervenire sul cash flow, ma non solo, anche sulla redditività sulla marginalità per esempio di prodotti e aree, sulla gestione del magazzino, non c’è una soluzione unica e soprattutto bisogna conoscere l’azienda in tutta la sua attività dalla gestione, all’organizzazione ai suoi cicli aziendali.

L’azienda è un insieme di fatti interni, esterni di gestione che hanno delle conseguenze nei diversi aspetti economici, finanziari e patrimoniali quindi non c’è un’unica strada da manuale da percorrere, ma diverse vie che sono personalizzabili in base alla natura, all’attività stessa e ai bisogni.

Ci sono soluzioni come il Factoring per esempio (cessione del proprio credito a società) che permette di ottenere cassa immediata è uno strumento ancora poco sfruttato ma soprattutto è poco applicabile all’impresa che ha piccoli numeri.

Ripristino liquidità aziendale a seguito Covid.

Il Covid ha reso la vita difficile a certe aziende e piccole attività in quanto viene a mancare la liquidità aziendale, i costi fissi ci sono sempre, gli affitti, il personale, le bollette da pagare rimangono.

Si è potuto posticipare certi debiti per effetto di moratorie, si è usata la cassa integrazione per il personale, alcuni hanno fatto ricorso ai contributi garantiti ma tutto ciò non è sempre sufficiente; ecco che è necessario redigere una situazione previsionale almeno a 2/3 anni nella quale si devono trovare delle soluzioni, aiuti concreti e pensare per priorità, per riuscire a tappare letteralmente certi buchi che si vengono a creare in certe simulazioni prospettiche.

Si parla di previsioni di scenari differenti più o meno pessimistici con un’indicazione di fatturato ipotetico ora c’è anche la crisi energetica e dei prezzi a rialzo delle materie prime, sono questioni delicate che hanno un impatto notevole nelle aziende.

Avere un consulente affidabile e competente in questo caso può salvare un’azienda, non bastano gli indicatori, ma serve avere capacità camaleontiche, va da sé che la cosa necessaria da ripristinare il prima possibile è il volume e la qualità del fatturato , attraverso strategie di marketing, attraverso l’online o altri canali di comunicazione visto che non si può operare offline.

Non si può parlare solo di cash flow, di finanza ma anche di tutto ciò che è il core business aziendale.

L’azienda va controllata con attenzione in tutto il suo delicato sistema.

Non è facile, richiede attenzione e competenze concrete, nessuna magia.

Resto a diposizione per il tuo controllo e la tua strategia aziendale.

Aumentare fatturato aziendale; consiglio analisi seo professionale

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