Margine e ricarico (mark up) differenza – analisi di bilancio aziendale

Margine e Ricarico (Mark up) – analisi di bilancio aziendale
Vediamo la differenza tra margine e ricarico (mark up) nell’analisi di bilancio o meglio nella determinazione del prezzo di vendita di un prodotto e nella considerazione di aree di interesse.
Ricarico nell’analisi di bilancio d’impresa.
Il ricarico (mark up) è quel valore che si aggiunge al costo, di solito si calcola applicando una percentuale al valore del costo variabile.
E’ fondamentale comprendere la differenza tra margine e ricarico, il ricarico non è il margine, ho visto che spesso gli imprenditori, soprattutto i piccoli imprenditori considerano il margine ciò che risulta dalla percentuale applicata sul costo di acquisto per avere un prezzo di vendita (es. costo + 40% mark up di 1.4) in questo caso parliamo di ricarico non di margine.
Questo modo di ragionare viene poi in qualche modo male considerato nelle trattative commerciali, specialmente quando a fare il prezzo sono i commerciali e non chi sa di analisi aziendali e di controllo di gestione.
Capita che si vendano prodotti a prezzi troppo bassi che non coprono poi i costi fissi (affitti, noleggi, alcuni costi del personale, leasing, gestione automezzi, consulenze esterne, ammortamenti ecc…) e quindi non danno un utile finale alla gestione aziendale.
Il commerciale dovrebbe avere delle linee da seguire e dei limiti sotto i quali non dovrebbe vendere, se non per alcune eccezioni in trattative commerciali particolari, ma questa non deve essere assolutamente una regola commerciale.
Vediamo ad un esempio pratico:
1000 prodotti aziendali venduti
- il costo unitario 100 euro quindi 1000 x 100 = 100.000 euro di costo totale
- il 140 prezzo di vendita quindi 1000 x 140 = 140.000 euro di fatturato totale
La differenza tra 140.000 ricavi – 100.000 costi equivale a un margine di 40.000 euro totali
Euro 40.000 (margine) su 140.000 euro di fatturato 40.000/140.000 x 100 = equivale a 28,57% e non 40%
Infatti se noi calcoliamo 140.000 x 40% corrisponderebbe a 56.000 euro (margine errato) e conseguentemente se aumentiamo il costo iniziale di 100.000+56.000 euro sarebbero 156.000 di fatturato totale e non 140.000 euro di fatturato come effettivamente venduto, capite che c’è qualcosa che non quadra, questo perché il fatturato era di 140.000 euro questo rappresenta il 100%.
In questo caso l’imprenditore pensava di guadagnare il 40%, quando in verità il suo margine è del 28.57% e rischia magari di fare valutazioni sbagliate e non sufficienti che lo portano ad avere delle perdite economiche nella gestione operativa considerando poi che ci sono anche altri costi fissi e spese da coprire da togliere ulteriormente al primo margine di contribuzione.
Margine nell’analisi di bilancio aziendale
Il margine nell’analisi di bilancio è la differenza tra il ricavo (fatturato 100%) e il costo variabile sostenuto per il venduto, così facendo si determina una differenza che può essere poi espressa in percentuale sul valore del fatturato utile.
Questo valore ha un significato importante, non si dovrebbe vendere al di sotto delle proprie uscite correnti, perché non sarebbe più conveniente per la propria attività.
Il margine inoltre è importante dal punto di vista strategico, guardando le varie aree strategiche aziendali suddividendole per aree di business.
In questo modo possiamo determinare i margini di contribuzione sulle diverse aree aziendali e ci permettono di comprendere su quali aree è bene investire ed eventualmente agire.
Il margine di contribuzione va poi decurtato degli altri costi fissi per arrivare all’utile netto, la ricchezza aziendale.
Il margine si calcola quindi sul fatturato e non sui costi.
Lo sviluppo aziendale è spesso il risultato di un attento lavoro di pianificazione sulle aree con marginalità più alta.
Importante quindi considerare anche gli investimenti e costi del personale su determinate aree e stare attenti alle aree che hanno marginalità bassa per i quali il pubblico sta perdendo interesse per varie motivazioni, anche semplice obsolescenza di prodotto.
Il tutto quindi deve comporre una matrice in equilibrio.
L’azienda è fatta di tanti equilibri economici, patrimoniali, finanziari che richiede attente analisi e un controllo costante con degli scenari ipotizzati, specialmente in questo momento molto delicato di Lockdown per Covid.
E’ davvero facile che la situazione di equilibrio sfugga di mano, soprattutto perché vengono a mancare il fatturato e la liquidità corrente; di conseguenza è necessario pianificare ciò che è certo e simulare scenari differenti più o meno pessimistici per riuscire ad assolvere i propri impegni presi nel tempo, ahimè ci sono costi fissi e debiti da pagare anche se non generi fatturato, quindi è importante capire come intervenire con azioni e soluzioni necessarie per non peggiorare la situazione già di per sé difficile.
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