Liquidità – crisi di liquidità – evitare crisi d’impresa

Liquidità – crisi di liquidità, come evitare crisi d’impresa in questa fase di ripartenza.
Questo è l’argomento del momento, come avere liquidità, evitare una crisi di liquidità che può sfociare in una crisi d’impresa con un possibile fallimento o chiusura aziendale.
Liquidità – crisi di liquidità.
E’ facile trovarsi in questa situazione, soprattutto per quelle aziende, autonomi e professionisti che non hanno la certezza di una clientela fissa, ci sono aziende che nel tempo hanno lavorato bene è hanno accumulato un po’ di liquidità nel proprio portafoglio, quindi oggi lo stanno un po’ alla volta riducendo, vivono in un certo senso di rendita finché non ripartiranno.
Ci sono aziende che invece non avendo una situazione stabile, lavorano alla giornata o in determinati periodi e alla fine dell’anno hanno accumulato un po’ di riserve.
Il problema di questo blocco imposto, ha messo in difficoltà diverse aziende, commercianti, professionisti in quanto gli manca la fonte di approvvigionamento principale “il fatturato”.
Se non c’è il fatturato di conseguenza non c’è nuova liquidità, è piuttosto chiaro.
Fatturare come prima non sarà possibile – crisi di liquidità
Si sta parlando della fase di ripartenza per molte attività da fine Aprile fino a Maggio e successivamente entro l’anno salvo cambiamenti, ci sarà finalmente la ripresa, ma le aziende riusciranno a lavorare con la stessa struttura che avevano prima nelle condizioni nuove imposte dal Governo? NO.
Le politiche di sicurezza, imporranno dei limiti di distanza, nome igieniche per sanificare e prevenire la diffusione del Coronavirus (ulteriori costi), questo creerà non pochi problemi ad alcuni negozianti e piccole attività che magari non hanno neanche i locali a norma.
Es. non si può eseguire il servizio al banco ma al tavolo (non tutti i bar hanno tavolini), i ristoranti e gli edifici dovranno prevedere misure di distanziamento, non sempre possibili, quindi ci saranno dei problemi di natura strutturale e organizzativa non indifferenti, inoltre si avranno minori presenze a parità di costi, pensiamo al numero coperti di un ristorante.
Analisi del fabbisogno e punto di pareggio
Ecco che le aziende che ripartono devono analizzare al rientro la propria situazione economica, finanziaria attuale, analizzando le possibile soluzioni per poter avere maggior fatturato con quanto è consentito e in funzione delle proprie disponibilità strutturali e finanziarie.
Dovranno capire in che situazione si trovano dopo due/tre mesi di fermo in cui non hanno avuto entrate, ma solo sostenuto spese piu’ o meno pagate, hanno magari sostenuto costi del personale coperte da cassa integrazione sempre se l’hanno attivata, oppure hanno consumato il saldo delle ferie, Rol accumulati nel tempo.
Dovranno conoscere il punto di partenza per fare le valutazioni del caso e capire qual è il loro punto di pareggio di Bilancio, sotto il quale andrebbero in perdita stimando determinati volumi di fatturato.
Ottimizzazione e ingegno
Ecco che le aziende, i commercianti e i professionisti dovranno ingegnarsi parecchio tra lavoro online e offline che magari gli permetterà di raggiungere in parte quanto gli mancherà con l’offline. In questo caso la vendita a domicilio, la vendita tramite e-commerce, tramite canali Social può essere d’aiuto.
Sicuramente servirà una certa capacità analitica, competenza strategica e competenza digitale insomma cultura aziendale che spesso gli imprenditori non hanno.
Mi sento di essere un ruolo chiave in questo momento per le aziende, lavorando sul lato analisi Bilancio ma anche sul lato strategico per chi avrà la possibilità di riprendere.
Quali saranno i fabbisogni immediati dell’azienda? Quante risorse liquide rimarranno e quanti mesi riusciranno a coprire, come si possono pianificare al meglio per non fare incazzare i fornitori?
Ci saranno da fare investimenti per adeguarsi alle nuove disposizioni?
Come riuscire a acquisire una maggiore liquidità con quanto a disposizione evitando di generare segnalazioni in centrale rischi.
Sarà necessario intervenire sul personale con riduzioni di orario o una pianificazione migliore dei turni di lavoro o ammortizzatori sociali? Si potrà valutare di prestare il proprio personale ad altri per un certo periodo?
Sarà il caso di mettere in moto delle politiche commerciali per incentivare le vendite di materiale giacente in magazzino?
Ogni situazione è un caso a sé stante, ogni azienda ha le sue dinamiche ed è inserita in un certo contesto ambientale dinamico, necessita di una conoscenza approfondita.
Resto a disposizione per la Vs. attività di analisi
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