Assetto organizzativo amministrativo e contabile adeguato è un obbligo?

Assetto organizzativo amministrativo e contabile è un obbligo?
Quante volte hai sentito parlare di assetto organizzativo amministrativo e contabile? Sono solo tre semplici parole che leggendole sembrano dire poco, in realtà dietro c’è un enorme lavoro.
Il 15.07.2022 è entrato in vigore il decreto Dlgs 83/2022, che ha portato delle modifiche al testo originario del Dlgs 14/2019 sul codice della crisi d’impresa.
Ora si parla di “Adeguatezza delle misure e degli assetti in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa“.
- L’imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte.
- L’imprenditore collettivo deve istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato, ai sensi dell’art. 2086 del codice civile, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell’assunzione di idonee iniziative.
Adeguati assetti organizzativi amministrativi contabili
Le misure idonee possono essere deficitarie per le imprese individuali di dimensioni significative e gli adeguati assetti organizzativi amministrativi contabili potrebbero risultare eccessivi, per certe aziende di dimensioni minori, non così strutturate.
Ogni azienda è un mondo a sé che va valutato secondo le dimensioni e secondo i rischi.
A tal riguardo è stata istituita un’apposita lista di controllo nel decreto del Ministero della Giustizia del 28.09.2021, in materia di composizione negoziata della crisi, dove sono state istituite delle check list di misure idonee e di assetti organizzativi contabili, che però è meglio specificare, sono solamente un punto di partenza per un lavoro molto più ampio che deve essere approfondito e arricchito di informazioni ben più complesse e articolate, all’aumentare delle dimensioni aziendali e questo con il fine di intercettare eventuali segnali di inadeguatezza della struttura organizzativa, amministrativa e contabile e per dare una certa continuità all’azienda.
Bisognerà intervenire attraverso l’analisi storica degli indici di bilancio, attraverso la pianificazione, attraverso l’analisi di costi e le previsioni dei margini, attraverso l’impostazione di budget di tesoreria e pianificazione finanziaria, il tutto nel rispetto di certi test e parametri, indicatori previsti dalla normativa.
Il lavoro finale sarà totalmente diverso dalle “scarne” check list di suggerimento.
Obbligo o facoltà dell’assetto organizzativo amministrativo contabile?
Veniamo ora alla domanda nel titolo del post: “l’assetto organizzativo amministrativo e contabile è un obbligo?”
Risposta: la mancata adozione degli adeguati assetti amministrativi o l’adozione di non adeguati o insufficienti, può configurare una nuova fattispecie di responsabilità a carico degli amministratori nei confronti dei creditori sociali, quindi non è vero per esempio che un amministratore non ha alcuna responsabilità in una società a responsabilità limitata, se non si adeguerà, dovrà rispondere.
Gli amministratori, che in molte piccole società di capitali sono anche soci, finirebbero per mettere a rischio il loro patrimonio personale per il semplice fatto di non avere adeguatamente valutato l’adeguatezza delle misure e degli assetti in linea con quanto previsto dall’art. 3 del codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza.
La situazione odierna sull’adeguamento agli assetti
A causa dei continui rinvii normativi, la maggior parte degli amministratori delle società hanno lasciato sinora inapplicata la norma sugli adeguati assetti organizzativi, assumendosi certi rischi non di poco conto, tra cui la responsabilità risarcitoria prevista dall’art. 378 “Responsabilità degli amministratori“.
Quindi se non l’hai fatto, inizia quanto prima “senza indugio“, il lavoro richiede competenze di analisi e pianificazione finanziaria, unita a competenze di analisi bilancio e competenze strategiche, richiederà la collaborazione di diverse parti aziendali, CFO, direzioni amministrative, organi di revisione interna, esterna, proprietà e consulenti aziendali che dovranno dialogare e organizzarsi in maniera sinergica.
E’ importante capire l’utilità degli strumenti, per rilevare in maniera tempestiva i segnali della crisi d’impresa, e non basta saperli rilevare, perché è necessario agire con rapidità, attraverso azioni concrete strategiche aziendali, per arrivare allo scopo finale che è quello di salvare e dare continuità alla vita aziendale.
Io ci sto lavorando e tu?
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